29 novembre 2006

Stanchezza serale


Milano logora.
Prendere il treno, cercare posto, scendere nella calca,
buttarsi nella metro.
Risalire in superficie.
In questo grigiore autunnale che ti spegne.
Uscire di nuovo da lezione, stesso tragitto direzione opposta. Ora di punta.

Sono in ritardo, il treno parte.
Provo a riprenderlo prendendo il passante.
Il vagone è pieno, la gente si accalca.

Niente, anche questa volta non ce l'ho fatta.
Il treno era partito in orario e la coincidenza è saltata.
Aspetto il prossimo che, coincidenza, è in ritardo.

Non ci son posti a sedere.
Mi siedo a Meda e son talmente stanco
che mi appisolo subito. Manca poco e sono arrivato.
Ecco scendo, due colpi di pedali e sono a casa.

La giornata è finita e sono distrutto, ho bisogno di riposare.
Dovrei prendere dei ritmi meno stressanti e riposarmi di più.

Oggi prometto vado a letto presto,
domani mattinata di studio e un piccolo esame.

Notte Ila, notte a tutti.

1 commento:

ila ha detto...

è dura a volte pensare che questa è la vita; è più facile pensare che sia una fase, un periodo, un momento.. ma tante e tante persone per anni, decenni, si affannano dietro a trasporti, orari, folle..
bisognerebbe davvero prendersi più tempo, viversi le ore del giorno in pienezza, cercando di viverle per quello che sono, cioè vita e non minuti che devono passare affinchè la giornata lavorativa finisca!